Translate

giovedì 2 febbraio 2012

Hola Madrid!

Sono sempre alla ricerca di una meta estiva non troppo lontana (le piccole bestie costano un botto!!), non troppo cara (se spendo poco di voli ma poi un caffè mi costa 10 euro, rinuncio alla caffeina e prendo il largo!), adatta ai bambini e possibilmente nuova. A Madrid sì, ci sono stata, ma alla giovanissima età di (credo) 13 o 14 anni, o giù di lì. E forse solo per un giorno durante un tour ispano-portoghese, quindi come non averla vista affatto. L'unica cosa è che forse ad agosto è un pelucchio calda, ma intanto comincio a segnarmi qualche buon motivo per visitarla, poi vediamo. Magari a Pasqua, o in qualche ponte, o che ne so quando! Va beh, torniamo a noi.
El mercado de la Reina Gin Club, Tapas & Restaurant
1. Andrei sicuramente all'ex mattatoio (quello vicino al fiume Manzanares) capolavoro di architettura industriale destinato a diventare il più grande progetto culturale madrileno (o addirittura spagnolo?). Una parte dei dieci edifici sono già stati assegnati per arte e danza, altri saranno presto dedicati a shopping, cinema, design e via così.
2. Mi attira molto la nuova tendenza culinaria con parola d'ordine "desenfadado", cibo squisito e sano come fatto in casa da gustare in totale relax. Per questo i madrileni vanno a Le Garage per scegliere tra jap, carne o frutti di mare, o al Pan de Lujo, ricavato in una vecchia panetteria di Salamanca. Ma i più fashion e cool li trovate a El mercado de la Reina, a gustare tapas accompagnate da gin cocktails.
3. Gay non sono, ma fortunatamente senza pregiudizi. Ecco perché non tralascerò certo un giro a Chueca, ex quartiere malfamato trasformato nel barrio più hip, meeting point della comunità gay. Discoteche, bar, saune, librerie, gallerie d'arte e ristoranti di tendenza. Qui la mappa e le indicazioni.
L'Hammam del Medina Mayrit
4. La passione per nord africa e arabia e le loro tradizioni nasce a Granada, ma ormai ha invaso gran parte del Paese, specie al sud. In città ha aperto il Medina Mayrit, con hammam, casa del té, bazaar e ristorante. Quale posto migliore per rilassarsi dopo corse sfrenate tra musei, gallerie, negozi e quant'altro?
5. Immancabile il pranzo all'Emporio: a Madrid il cibo è questione di moda e grande tendenza la fanno le nuove boutique dove cibi estrosi dividono lo spazio con accessori fashion e café. Il più interessante, al momento, è l'Emporio Isolée, dove spulciare volumi d'arte, chiacchierare sul sofà sorseggiando succhi di frutta e portarsi a casa delikatessen jap. Da vedere anche la Maison Blanche a Chueca, che ha creato all'ingresso un'area food e sul retro una piccola sala da pranzo per colazioni chic.
La paninoteca D'E, creazione di Sergi Arola
6. Altro suggerimento gastronomico: il fast food con lo chef. Aveva iniziato Ferran Adrià e i ristoranti Fast Good con i loro snack sfiziosi, ma ormai il fast food d'autore ha invaso le strade della città. Il migliore è D'E, creato da Sergi Arola (due stelle Michelin con La Broche) e Paco Torrebranca. Qui la qualità è superiore per la fusione di cucina tradizionale italiana e spagnola: si spazia dalle insalate, ai prosciutti a favolosi formaggi, "cocapizza", salsicce e peperoni. Per il dolce c'è l'angolo bianco del maestro Torreblanca. 

Nessun commento:

Posta un commento