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sabato 27 giugno 2009

In cucina con gli chef

"La nuova frontiera dei ristoranti più in voga è quella di organizzare corsi per imparare a muoversi tra i fornelli". Lo dice Playboy. Che alla fine non è quel giornalaccio che si potrebbe pensare: tra una tetta e l'altra ci sono articoli di costume, viaggi, tecnologia e mode. Caruccio, insomma. Vabbé, torniamo a noi... Loro pubblicano un elenco di cinque ristoranti, ma credo che a ben cercare ce ne siano molti altri. Partiamo con Il Cucchiaio di Legno, a Milano, dove lo chef Andrea Valentinetti, discepolo di Massimiliano Alajmo, conduce questo laboratorio del gusto per cucinare e mangiare intorno al banco-cucina. Altro posto sfizioso è L'Orto degli Angeli, a Perugia. Lezioni e degustazioni all'interno dell'ambulacro di un anfiteatro romano con cucina di design a vista. A Roma il ristorante gastronomico del St. Regis propone lezioni con degustazione dei piatti sotto la guida attenta di Francesco Donatelli.
E adesso vengono i miei due posti preferiti in assoluto! Don Alfonso Iaccarino e suo figlio Ernesto svelano i trucchi culinari nella nuova cucina, allestita appositamente per i corsi, nel loro Relais di Sant'Agata sui due Golfi. A mio giudizio uno dei tre stelle michelin più più più... d'Italia! Il corso è caro, okkey, ma volete mettere?? E infine il corso 'a tutto tonno' (ma ce ne saranno anche altri..) di Luigi Pomata, che si divide tra il ristorante di famiglia a Carloforte e il suo locale a Cagliari. Buone lezioni a tutti! E se poi dovete far pratica e mi volete come arbitro... just call! :)

mercoledì 17 giugno 2009

Istanbul


Il primo impatto con Istanbul devo dire che non è stato dei migliori... A parte le ore per uscire dall'aeroporto, con code infinite al controllo passaporti, etc. etc. etc. siamo finalmente riusciti a salire su un taxi e scoperto nostro malgrado che probabilmente il taxista non era il proprietario del taxi. O meglio... non era proprio un taxista. Magari un cugino, un amico, o che ne so. Fatto sta che non aveva la minima idea di dove fosse il nostro hotel (ndr. era a sulthanamet, nonché a due passi due dalla moschea blu e daAja Sofia. In pratica il centro del mondo istanbuliano!!); ma soprattutto non aveva un tuttocittà né la minima idea di come far funzionare il navigatore! Insomma ve la faccio breve: abbiamo cercato l'hotel sulla nostra cartina e gliel'abbiamo fatta vedere. Niente. Nebbia. Black out! A quel punto siamo scesi e abbiamo raggiunto l'hotel a piedi(non vi sto neanche a dire che sembrava la via fantasma! Nessuno l'aveva mai sentita, neanche quelli con i negozi nella via parallela. Una follia totale! Comunque... finalmente siamo arrivati in hotel, che non vi segnalo perché non era nulla di particolare (e non mi dilungo sul motivo per cui abbiamo dovuto scegliere quello..), anche se la vista era spettacolare e le camere super confortevoli. In cambio però vi lascio il link di un hotel carinissimo, il Kybele Hotel, sempre in zona, caratterizzato da mille lampade sui soffitti. La prima sera siamo andati a cena al Marmara Pera, nella zona di Beyoglu (molto bella da visitare e piena di ristorantini e localini super affollati da giovani), con un cliente di mio marito: da lassù la vista è eccezionale e il ristorante ottimo, anche se non molto tipico. Consiglio un aperitivo in terrazza! Il secondo giorno abbiamo deciso di visitare moschee e palazzo Topkapi (quel diamante... eccezionale!), girolare per le vie di Sulthanamet e goderci una cena tipicissima in uno di quei ristorantini di Beyoglu di cui ho accennato prima. Ci siamo riempiti di meze, i piattini di antipasti caratteristici delle cene turche, e sbaffati kebab e polpette. Mi spiace, ma davvero non mi sono segnata il nome del posto! In ogni caso, se andate in quella zona di sera, troverete sicuramente qualcosa per voi. C'è una quantità infinita di posti!
Terzo giorno: bazar! Il Gran Bazar è il mercato coperto più grande del mondo (o d'Europa? boh... comunque è grande!), ci sono 4000 negozi di ceramiche, gioielli, marionette, tappeti, asciugamani, etc. Abbiamo comprato un tappeto stupendo, un kilim rivisitato in chiave moderna, in questo negozio che si chiama Ethnicon: aveva una parete piena di AD, Elle Decor, Marie Claire Maison, e via così. Splendidi, davvero! Naturalmente se piace il genere, ça va sans dire. Usciti dal labirinto ci siamo precipitati al Bazar delle Spezie: una gioia per i miei occhi, il mio olfatto e il mio palato, dal momento che abbiamo assaggiato di tutto! e comprato abbastanza..
Oltre alle spezie, ci sono un sacco di dolci, miele con frutta secca, frutta secca senza miele, afrodisiaci strani, zuccheri colorati, e ogni sorta di delizia. A pranzo ho assaggiato (solo io!) il famoso panino con pesce grigliato, il balik ekmek, a Eminonu, direttamente dalle bancarelle. Grigliano un pesce azzurro non ben definito, lo sbattono in una pagnottella aperta, e tu ci devi aggiungere sale e succo di limone che trovi su uno sgabelletto. Ne avrei mangiati dieci! Ma un duro pomeriggio di shopping mi aspettava, quindi mi sono limitata a uno... Presi tram, pullman e metropolitana, siamo arrivati in questo centro commerciale molto elegante, dall'architettura particolare, che si chiama Kanyon Shopping Mall (già il nome, molto americano, la dice lunga...). Tra gli altri, abbiamoa trovato Banana Republic, Abercrombie & Fitch e soprattutto Gap baby per la nostra nanetta. In realtà stavamo cercando The Ottoman Empire, di cui vi avevo parlato in un post passato, ma che è stato una grossa delusione. Ci saranno state in totale 50 magliette, ma forse neanche, appese su un'unica parete (le altre tre completamente vuote!), quasi tutte di un colore indefinito tipo grigio topo o tortora-marroncino. Insomma, un disastro.. Però il Mall è bello, vale la pena visitarlo. Ma veniamo alla cena: siamo andati in questo posto spettacolare sul Bosforo che si chiama Mavi Balik, consigliato da un'amica. Il ristorante, con terrazza, è al primo piano. Appena arrivati ci hanno colto un po' di sorpresa, perché all'ingresso abbiamo trovato un tipino turco di fronte a un banco strapieno di pesce fresco, che ci ha chiesto al brucio di scegliere la nostra vittima (tranquilli, era già morta. E' un modo di dire!). Per fortuna l'ansia non ci ha giocato brutti scherzi, e abbiamo scelto benissimo: due gamberoni jumbo, uno a testa, di antipasto, e una specie di rombo con aculei (pare essere tipico del Mar di Marmara, ma noi l'abbiamo beccato per c@@@) che ci siamo fatti fare grigliato. Strabuonissimo!! Ma prima abbiamo scelto da un vassoio che ci hanno portato al tavolo un po' delle solite meze. Insomma, una romantica cena a due, in un posto davvero suggestivo, con pesce freschissimo ed ottimo, un vinello fresco, e un conto neanche troppo salato. E in ogni caso... ma checcefrega! Il quarto giorno, nonché ultimo ahinoi, abbiamo bighellonato per il quartiere alla ricerca delle ultime cosette da comprare e ci siamo concessi un ultimo frugale pasto turco al Doy Doy, altro posto che consiglio caldamente, in Sifa Hamami Sokak No. 13 a Sultanahmet . Molto rustico, molto fast, ma very good. Prima però abbiamo visitato la Moschea di Sokollu: piccola, graziosa e molto suggestiva. Da vedere!

venerdì 12 giugno 2009

Mozzarelle a Torino

Ieri sera siamo stati a cena da amici, e tra gli antipasti c'era una burrata buonissima! Così abbiamo iniziato a parlare di caseifici e mozzarelle a Torino e ho promesso una selezione dei miei posti preferiti dove comprare mozzarelle per l'appunto agli altri commensali. A Torino ovviamente. E così eccomi qua, a fare pubblicità totalmente gratuita ma super meritata a due posti a mio giudizio eccezionali: primo fra tutti il caseificio Rosario, in via Pietro Cossa. Il patron, già proprietario della rinomata pasticceria Rosario (via Sansovino 121/A) , ha deciso di produrre direttamente in Piemonte le sue adorate mozzarelle con latte proveniente da bufale allevate nel cuneese. Ha delle cose divine! Come le perline di bufala, la scamorza, la ricotta, ma niente batte il tradizionale mozzarellone. Provare per credere!! L'altro caseificio che io trovo eccezionale è Amodio, in via Pietro Egidi (vicino alle porte palatine e a porta palazzo). Purtroppo non c'è il sito, ma le mozzarelle sono divine! E a differenza di Rosario hanno sia bufala che mozzarelle vaccine. Buone buone buone! Aspetto i vostri giudizi.

lunedì 8 giugno 2009

24 ore a Oslo

Amici miei, non vi ho dimenticato. Forse solo trascurato un pochino... Ma sto preparando il resoconto del viaggio a Istanbul, così ho deciso di condividere con voi al volo un '24 ore a Oslo' che avevo trovato tempo fa su, credo, Vanity Fair. Innanzitutto si consigliano, per un week end really cheap, un volo Ryanair, il noleggio della bicicletta per girare e l'Oslo Pass per un libero accesso a musei, trasporti, piscine e sconti vari. In realtà costa sui 25-26 euro, quindi credo si debba valutare bene in base all esigenze di ognuno. Ma veniamo alle nostre 24 ore: risveglio al Cochspensjonat, amato dagli scrittori per l'atmosfera internazionale. Colazione a Hegdehaugsveien, cuore dello shopping griffato, con... aringa, cereali e formaggio di capra. Oddio.... a me piace provare le tipicità del luogo, quindi credo che un tentativo lo farò, ma dopo un buon caffé!! Finita la sostanziale colazione, museo da urlo: al Munch Museet c'è, per l'appunto, l'urlo di Munch, oltre ad altre duemila opere dell'artista. E dopo l'arte, pranzo sul fiume con prezzi easy e menù creativo al Sydost. Nel primo pomeriggio si consiglia una pedalata tra le duecento gigantesche statue in bronzo, granito e ferro battuto di Gustav Vigeland al Vigelant Park. Abbandonati i pedali, si può raggiungere la Grunerlokka Style, cuore multiculturale delle nuove tendenze, ideale per perdersi tra boutique vintage, design e performance artistiche. E per chiudere in bellezza la giornata, mini crociera nel fiordo di Oslo per poi godersi un tramonto eccezionale sul porto ad Aker Brygge. Nessun suggerimento per la cena, ma credo non sia difficile scovare qualche posticino tipico in cui godersi le ultime ore in città.