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mercoledì 2 maggio 2012

Passato, presente e futuro a Valenza

Il Mercado Colon
Eccola lì. L'avevo già tagliata fuori dal nostro itinerario estivo perché troppo lontana da Barcellona (ma lo   sapevate che è a più di tre ore da lì??) e lei riappare in un bel servizio di Elle weekend... "Le tre anime di Valenza"... Che fare? Intanto segno, poi vediamo! Qui si parla dei tre volti della città: quello di ieri, tra gotico e barocco, quello di oggi, modernismo sedotto dal fascino esotico, quello di domani, high-tech e decisamente cosmopolita. Per ammirare le antiche opere architettoniche non c'è niente di meglio che alzare il naso e aprire gli occhi, ma per seguire qualche suggerimento si possono (anzi, a mio giudizio si devono!) visitare il Mercado Central, il più grande mercato coperto d'Europa con i suoi 1200 stand che offrono prodotti gourmand e fiumi di horchata, e il Mercado Colòn, in stile liberty, trasformato ormai da un decennio in uno spazio per il tempo libero, con bar e ristoranti. Tra questi impossibile trascurare El Alto de Colòn, ristorante ricavato dagli ex uffici di uno dei torrioni; offre una cucina di carattere mediterraneo abilmente rivisitata dallo chef Quique Barrela. E per restare ancora un momento in tema barocco, ricordiamo gli abiti dello stilista valenziano Francis Montesinos, che vi faranno assaporare le splendide atmosfere Almodovariane! Se vi piace questa atmosfera un po' retrò, potete alloggiare al Westin Valencia, costruito all'inizio del secolo scorso, ma dotato di un comfort decisamente contemporaneo.

      
El Alto de Colon: la sala
El Alto de Colon: un piatto

Le tre anime della città si fondono poi nei gioielli del designer Vicente Gracia, amato tra le altre da Letizia di Spagna e Andy MacDowell, mentre il profumo d'Oriente si sprigiona nei piatti dello chef anglo-birmano Steve Anderson, patron di Seu Xerea, nell'antico Barrio El Carmen: qui piatti e tapas profumano di lime, funghi cinesi e mare. Per dormire, niente di meglio che accaparrarsi una delle tre camere del fascinoso bed & breakfast Casa Azul, un posticino nascosto per isolarsi dal mondo. 
 Ma veniamo al futuro! L'emblema è sicuramente la Città delle Arti e delle Scienze, progettata negli anni '90 dall'architetto Calatrava e che vanta l'Oceanogràfic, il più grande acquario d'Europa, oltre al Museo de las Ciencias Principe Felipe e il Palau de les Arts. Bellissimo anche il Palacio de Congresos di sir Norman Foster, gioiello architettonico di vetro e acciaio.

L'Oceanografico 

Passando allo shopping, non si può mancare una visita fashion a Madame Bugalù, dove Angela Lopez è abilissima a mixare creatività ispanica e designer internazionali, mentre la pausa gourmet di rigore è da Riff, dello stellato chef Bernd Knoller, per assaggiare piatti locali come la mojama (provare per credere!).

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